I trigliceridi sono il tipo più comune di grasso nel corpo. Provengono da alimenti come burro, certi tipi di olio e altri grassi. Possono però provenire anche dalle calorie che assumiamo attraverso qualsiasi altro tipo di cibo ma che il corpo non usa, riponendole invece in cellule di grasso. La conseguenza più comune di un livello elevato di trigliceridi è un rischio accresciuto di malattie cardiovascolari (infarto cardiaco, ictus, aterosclerosi) o diabete di tipo 2.
La ricerca genetica ha dimostrato una correlazione tra certe mutazioni genetiche, ad esempio nel gene LPL, e la predisposizione al fatto che la dieta mediterranea influenzi i livelli di trigliceridi.
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Cosa sono i trigliceridi?
I trigliceridi sono molecole di grasso composte da tre acidi grassi legati a una molecola di glicerolo. Vengono immagazzinati nelle cellule adipose del corpo e rilasciati come fonte di energia tra i pasti. Quando consumiamo più calorie del necessario, soprattutto da alimenti ricchi di grassi, carboidrati e zuccheri, il nostro corpo converte questo eccesso in trigliceridi.
Fonti comuni di trigliceridi
I trigliceridi provengono principalmente dalla dieta, in particolare da alimenti come burro, oli vegetali, carni grasse e prodotti lattiero-caseari interi. Tuttavia, i trigliceridi possono anche essere prodotti internamente a partire da un eccesso di calorie provenienti da qualsiasi tipo di macronutriente, siano essi grassi, proteine o carboidrati.
Rischi associati a livelli elevati di trigliceridi
Avere livelli elevati di trigliceridi nel sangue è un fattore di rischio significativo per diverse condizioni di salute, tra cui:
- Malattie cardiovascolari: I trigliceridi alti possono contribuire all’indurimento o all’ispessimento delle pareti arteriose (aterosclerosi), aumentando il rischio di infarto o ictus.
- Diabete di tipo II: Livelli elevati di trigliceridi sono anche legati alla resistenza all’insulina, un precursore comune del diabete di tipo II.
La dieta mediterranea come intervento dietetico
La dieta mediterranea, caratterizzata da un elevato consumo di frutta, verdura, legumi, noci, semi, olio d’oliva e pesce, è ampiamente riconosciuta per i suoi benefici cardiovascolari. Questo modello alimentare non solo riduce il rischio di malattie cardiache, ma aiuta anche a regolare i livelli di lipidi nel sangue, compresi i trigliceridi.
Componenti chiave della dieta mediterranea
- Olio d’oliva: Ricco di acidi grassi monoinsaturi, l’olio d’oliva aiuta a ridurre i livelli di trigliceridi e di LDL (colesterolo “cattivo”) nel sangue.
- Pesce grasso: Importanti fonti di acidi grassi omega-3, come il salmone e lo sgombro, sono associati a livelli più bassi di trigliceridi.
- Frutta e verdura: Ricche di fibre e antiossidanti, questi alimenti contribuiscono a un migliore controllo del peso e alla salute cardiovascolare generale.
Effetto della dieta mediterranea sui livelli di trigliceridi
Studi hanno dimostrato che l’adesione alla dieta mediterranea può ridurre significativamente i livelli di trigliceridi nel sangue. Ciò è dovuto alla combinazione di alimenti ricchi di grassi sani, fibre e antiossidanti, che migliorano il profilo lipidico generale e riducono l’infiammazione, un fattore chiave nelle malattie cardiovascolari.
Influenza genetica: Il ruolo del gene LPL
La lipoproteina lipasi (LPL) è un enzima cruciale nel metabolismo dei trigliceridi. Questo gene codifica un enzima responsabile della scomposizione dei trigliceridi in acidi grassi liberi, che vengono poi utilizzati dalle cellule come fonte di energia o immagazzinati come grasso.
Varianti genetiche del gene LPL
Esistono diverse varianti del gene LPL che possono influenzare il modo in cui una persona metabolizza i trigliceridi. Alcune varianti sono associate a una maggiore efficienza nella scomposizione dei trigliceridi, con conseguente riduzione dei livelli nel sangue. Altre varianti possono avere l’effetto opposto, rendendo più difficile la scomposizione dei trigliceridi e aumentando così i loro livelli nel sangue.
Interazione tra dieta e gene LPL
Ricerche recenti hanno dimostrato che la dieta mediterranea può avere un impatto più significativo nelle persone con alcune varianti del gene LPL. Ad esempio, gli individui con varianti del gene che predispongono a un metabolismo più efficiente dei trigliceridi possono beneficiare ancora di più della dieta mediterranea, con una riduzione più marcata dei livelli di trigliceridi rispetto a quelli senza queste varianti.
Questa scoperta sottolinea l’importanza della nutrizione personalizzata, dove le raccomandazioni dietetiche sono adattate non solo in base a fattori clinici e di stile di vita, ma anche alla composizione genetica individuale.
Conclusione
Gestire i livelli di trigliceridi è cruciale per prevenire le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo II. La dieta mediterranea, con il suo focus su grassi sani e alimenti ricchi di nutrienti, è uno strumento potente per ridurre i livelli di trigliceridi. Tuttavia, la risposta a questa dieta può essere influenzata da fattori genetici, come le varianti del gene LPL. Man mano che il campo della genomica nutrizionale avanza, è probabile che vedremo un approccio più personalizzato alla dieta e alla salute, tenendo conto delle differenze individuali nel metabolismo dei trigliceridi.
Bibliografia
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