La potenza muscolare misura la quantità massima di forza che può essere esercitata in un periodo di tempo specifico e limitato. Si tratta quindi di una capacità fisica che incorpora elementi legati alla forza, ma anche alla velocità e persino alla coordinazione muscolare.La massima produzione di forza si verifica quando la velocità del movimento è molto bassa, per esempio, quando si esegue una singola ripetizione con carico massimo, o mentre si eseguono esercizi statici o isometrici. Al contrario, quando la velocità del movimento aumenta, la forza necessariamente diminuisce, quindi a velocità molto elevate la produzione di forza è molto bassa. Questa relazione tra forza e velocità, e il suo effetto sulla potenza, spiega perché un atleta può essere molto forte ma avere una significativa mancanza di potenza se non è in grado di applicare un’alta percentuale della sua forza in un breve spazio di tempo.
Anche se è un valore che può essere migliorato con l’allenamento, si stima che la potenza sia ereditata fino all’80% a seconda del muscolo specifico a cui ci si riferisce.
Nel test CrossDNA si analizzano diversi geni (IGF2BP2, AGT, ACE, VEGFA o NOS3) che sono stati associati in vari studi ad una predisposizione individuale ad avere un’elevata potenza muscolare e quindi un alto potenziale di prestazione negli sport in cui l’uso di questa qualità fisica è essenziale, come il calcio, il basket, il tennis, il sollevamento pesi, o le discipline di velocità, salti e lanci nell’atletica.